Dopo aver trovato sistemazione per la notte la prima cosa da fare, in ogni raduno speleo, è l’iscrizione. Un braccialetto intorno al polso ed ecco che faccio parte del club: con questo avrò accesso allo speleo-bar, una serie di tendoni allestiti nel centro del paese dove incontrarsi, mangiare insieme, bere (e ribere), cantare e ballare fino a tarda notte. Il programma sembra interessante…!
Al crepuscolo Lettomanoppello mostra tutta la sua bellezza, quella semplice ed intima di un piccolo borgo ai piedi dell’immenso Parco Nazionale della Majella. Qui, in soli tre giorni, il numero degli abitanti è raddoppiato dai 3.000 scarsi che vi abitano: una vera e propria invasione pacifica!
Ma cosa succede all’interno dello speleo-bar? C’è chi balla, chi offre vermi alcolici da inghiottire in un solo colpo e gente seria che va in giro con parrucca e reggiseno….Sarà la rivincita delle tante ore passate ad esplorare il sottosuolo buio e solitario??
Lo spettacolo è variopinto e per raccontarlo bisogna viverlo, almeno una volta nella vita (o forse anche due…)!
Avete mai visto uno speleologo ubriaco aspirante carabiniere? Eccolo qui!
Ed infine la cerimonia del Gran Pampel, la bevanda degli speleologi triestini. Il rito si svolge all’esterno dei tendoni ma il grado alcolico della bevanda fa ampiamente dimenticare il freddo.
Il raduno è stato un susseguirsi di eventi, serate a gozzovigliare, amicizie nate o ritrovate, progetti e collaborazioni future. Insomma, il mondo della speleologia italiana è una grande famiglia che ogni anno si riunisce per rinnovare una forte e sana passione: esplorare e preservare i recessi della Terra, la sua geologia e biodiversità.
Arrivederci al prossimo anno!
Sei una grande! 🙂